Test per le intolleranze alimentari: cosa sono e quali scegliere

Pane, cracker, pasta e altri prodotti gluten free disposti intorno alla scritta Gluten Free su farina sparsa.

Negli ultimi anni si sta riscontrando un interesse crescente sul tema dei test per le intolleranze alimentari. Spesso, infatti, le persone notano reazioni avverse legate all’ingestione di determinati alimenti. Il problema, nella maggior parte dei casi, è che è difficile capire quali esami effettuare per individuare quei determinati alimenti potenzialmente dannosi per il nostro organismo.

Viene dunque spontaneo chiedersi: ma cosa significa esattamente essere intolleranti a un alimento? Quali sono le intolleranze scientificamente riconosciute e qual è la differenza tra i diversi test per le intolleranze alimentari attualmente disponibili?

Ne parliamo in questo nuovo articolo del blog.

Cos’è un test per le intolleranze alimentari

Il test per le intolleranze alimentari è un esame che viene effettuato per scoprire se esistono specifici alimenti che possono causare reazioni avverse nell’organismo. Reazioni che, a differenza delle allergie alimentari, non coinvolgono il sistema immunitario ma possono comunque causare sintomi poco piacevoli e sicuramente fastidiosi.

Ad oggi sono disponibili diversi tipi di test per scoprire le intolleranze alimentari:

Test del Respiro (Breath Test)

Il Breath Test è utilizzato principalmente per diagnosticare l’intolleranza al lattosio e al fruttosio, e misura la quantità di idrogeno o metano nel respiro dopo l’ingestione di una soluzione contenente lo zucchero sospetto.

Test Ematico:

Il test per le intolleranze alimentari del sangue è un prelievo di sangue che rileva la presenza di anticorpi IgG specifici per determinati alimenti. Tali anticorpi indicano una reazione ritardata del corpo a quegli alimenti, e di conseguenza un’intolleranza.

Test Genetico:

Il test del dna per le intolleranze alimentari è un’analisi genetica che cerca varianti nei geni associati a intolleranze comuni come quella al lattosio o alla celiachia, fornendo informazioni sulla predisposizione genetica a determinate intolleranze.

Quali intolleranze possono essere scoperte?

Le intolleranze alimentari scientificamente riconosciute sono due:

  • l’intolleranza al lattosio
  • l’intolleranza al glutine

Intolleranza al lattosio

Il lattosio, che è lo zucchero contenuto nel latte e nei suoi derivati, è un disaccaride, ovvero uno zucchero composto da due zuccheri più semplici: il galattosio e il glucosio. Per essere correttamente digerito dall’organismo, deve essere diviso nelle sue due componenti primarie dall’enzima lattasi a livello dell’intestino tenue.

Le persone intolleranti al lattosio hanno, per motivi genetici, una minor quantità dell’enzima lattasi: ecco perché quando assumono cibi contenenti questo zucchero sono soggetti a gonfiore, dolore addominale, flatulenza e diarrea. 

Intolleranza al glutine

L’intolleranza al glutine è una condizione parafisiologica che si manifesta sotto forma di alterata sopportazione intestinale verso il glutine, un complesso proteico composto principalmente da glutenina e  gliadina.

A differenza della celiachia, l’intolleranza al glutine non è un’allergia, perché l’organismo rimane tranquillamente in omeostasi come se fosse sano (l’omeostasi è l’attitudine propria degli organismi viventi a conservare le proprie caratteristiche al variare delle condizioni esterne dell’ambiente tramite meccanismi di autoregolazione).

Chi è intollerante al glutine riscontra problemi legati a diarrea, flatulenza, affaticabilità, perdita di appetito e pesantezza epigastrica.

 

Test del dna per le intolleranze alimentari

I test del dna per le intolleranze alimentari sono test genetici grazie ai quali è possibile identificare se una persona è predisposta geneticamente allo sviluppo di determinate intolleranze.

I test genetici prevedono il prelievo di un campione salivare tramite un apposito tampone, un bastoncino cotonato che deve essere strofinato all’interno della guancia. Una volta prelevato il campione, questo viene inviato a un laboratorio che si occupa di estrarre e preparare il DNA per l’analisi.

Nello specifico il test cerca specifiche varianti o mutazioni genetiche che possono indicare un’intolleranza al lattosio, un’intolleranza al glutine o un’intolleranza agli alimenti ricchi di istamina.

Analisi del sangue per scoprire le intolleranze

Le analisi del sangue per scoprire le intolleranze alimentari servono a identificare la presenza di anticorpi specifici nel sangue che possono indicare una reazione ritardata a determinati alimenti. Come evidenziato in precedenza, questi test sono generalmente focalizzati sulla rilevazione delle Immunoglobuline G (IgG), un tipo di anticorpo prodotto in risposta a specifiche proteine alimentari. 

Test genetico versus test ematico: che differenza c’è?

Spesso il test genetico e quello ematico mostrano risultati discordanti ma, come ci ha spiegato il Dott. Massimo Spattini, un medico chirurgo specializzato in Scienza dell’Alimentazione e Medicina dello Sport, questo è normale.

Per farti un esempio: una persona alla quale è stata riscontrata l’intolleranza ematica al frumento, non necessariamente deve presentare l’intolleranza genetica al glutine, e viceversa.

Per scoprire perché, è necessario spiegare nel dettaglio le differenze tra i due test.

Il test per intolleranze alimentari del sangue valuta la presenza quantitativa di anticorpi contro uno specifico alimento quando non viene ben digerito oppure viene consumato troppo spesso e in quantità elevate. Non è un caso che nei Paesi occidentali l’intolleranza ematica più riscontrata è quella al frumento, mentre in quelli asiatici è quella alla soia. 

L’intolleranza alimentare ematica è simile a una “allergia ritardata” ed è spesso causata da un aumento della permeabilità intestinale. Ciò significa che frammenti di cibo non completamente digeriti attraversano la parete intestinale e finiscono nel flusso sanguigno. Una volta nel sangue, questi frammenti vengono riconosciuti come sostanze estranee dal sistema immunitario, che risponde producendo anticorpi.

L’intolleranza alimentare genetica, invece, è legata principalmente a problemi enzimatici, come ad esempio il deficit di lattasi, che porta all’intolleranza al lattosio, e la ridotta capacità metabolica, che può causare intolleranza ad alimenti ricchi di istamina (come formaggi stagionati, pesce conservato, vino rosso e birra, cibi fermentati) o che stimolano la produzione di istamina (come il cioccolato).

Queste intolleranze possono causare vari sintomi spiacevoli, ma comprenderne le cause può aiutare a gestirle meglio attraverso una dieta adeguata e altri interventi personalizzati. 

A differenza dei test ematici, i test del DNA per le intolleranze alimentari offrono uno sguardo approfondito sulla predisposizione genetica di una persona alle intolleranze e, utilizzati insieme ad altre valutazioni cliniche e alla consulenza di un professionista della salute, possono aiutare a creare un piano alimentare personalizzato e a migliorare il benessere generale.

Ad esempio con i nostri test del DNA puoi indagare queste predisposizioni alle intolleranze alimentari e inoltre:

  • comprendere la capacità del tuo organismo di assimilare e metabolizzare i diversi cibi
  • individuare l’esatto fabbisogno personale di vitamine, minerali e antiossidanti
  • scegliere la tipologia ideale di allenamento per il tuo fisico
  • individuare la tua predisposizione ad alcune patologie quali ipertensione, diabete e obesità

In questa pagina puoi scoprire tutti i testi disponibili e scegliere quello più adatto alle tue esigenze.

Sei ancora indeciso?

Ti aiutiamo a trovare il test DNA VitaeDNA più adatto a te.