Gli ormoni sessuali sono molecole steroidee, ovvero a base lipidica, prodotte principalmente dalle ghiandole endocrine: ovaie, testicoli e corteccia surrenale.
Questi ormoni si suddividono in due principali categorie:
- ormoni sessuali maschili – androgeni
- ormoni sessuali femminili – estrogeni e progestinici
Nonostante la distinzione, tutti questi ormoni sono presenti in entrambi i generi, seppure in concentrazioni diverse.
Androgeni
Il più noto tra gli androgeni è il testosterone, prodotto per oltre il 95% nelle cellule di Leydig del testicolo. Altri ormoni di questa categoria includono l’androstenedione, l’androsterone e il deidroepiandrosterone (DHEA).
Il testosterone può influenzare la salute cardiovascolare e il benessere emotivo e mentale: bassi livelli sierici di testosterone sono stati associati, tra le altre malattie, alla depressione, alla sindrome metabolica e a una accelerata aterosclerosi.
Gli androgeni presentano due principali effetti:
- effetti androgenici: regolano la crescita, lo sviluppo e la manutenzione del tratto riproduttivo maschile;
- effetti anabolizzanti: includono la stimolazione della crescita somatica, l’aumento della muscolatura e della densità ossea.
Inoltre, giocano un ruolo importante nella funzione immunitaria, nello sviluppo e nella manutenzione di muscoli e ossa, e nella produzione dei globuli rossi a opera del midollo osseo.
Estrogeni e progestinici
Gli estrogeni sono prevalentemente prodotti nelle ovaie, ma sono presenti in piccole quantità anche nell’uomo. Sono ormoni chiave in moltissimi processi biologici: il nostro corpo, infatti, presenta recettori per gli estrogeni in quasi tutti gli organi e tessuti, dal cervello alle ossa, passando per il cuore e i muscoli.
Gli estrogeni regolano circa 400 funzioni nel nostro corpo, e sono fondamentalmente di tre tipi:
- estriolo (circa il 60-80% degli estrogeni circolanti)
- estradiolo (circa il 10-20% degli estrogeni circolanti)
- estrone (circa il 10-20% degli estrogeni circolanti)
Il progesterone, invece, è l’ormone chiave nella regolazione del ciclo mestruale e nella preparazione dell’utero per una possibile gravidanza. È prodotto principalmente dal corpo luteo nelle ovaie e dalla placenta durante la gravidanza.
Cosa si analizza con il test del DNA
Gli ormoni sessuali testosterone ed estrogeni si trovano in parte circolanti nel sangue legati alla SHBG (globulina legante gli ormoni sessuali), una proteina che viene prodotta nel fegato e che è capace di legare l’estradiolo (un estrogeno), il testosterone e il Dht (diidrotestosterone) per poi trasportarli nel circolo ematico nella forma inattiva.
Di conseguenza, la SHBG è in grado di influenzare i livelli di ormoni biodisponibili e viene dosata per valutare la concentrazione di testosterone.
L’analisi delle varianti genetiche di questa proteina permette di conoscere a quali livelli di esposizione ormonale una persona è predisposta.
In particolare, l’analisi genetica dei polimorfismi del DNA che influenzano le reazioni di trasformazione degli estrogeni, è un test non invasivo e permette di valutare la suscettibilità genetica, e perciò individuale, in relazione a una maggiore esposizione del corpo agli estrogeni o ai loro metaboliti.
Può essere particolarmente utile in caso di:
- endometriosi;
- irregolarità del ciclo;
- amenorrea;
- sindrome premestruale;
- fibromi uterini;
- micropolicistosi ovarica;
- familiarità per il tumore al seno, all’utero o alle ovaie.
Lo stesso discorso vale per il testosterone, con livelli bassi che possono manifestarsi attraverso diversi sintomi, come:
- calo della libido;
- calo dell’eccitazione e possibile disfunzione erettile;
- riduzione della massa muscolare;
- aumento della massa grassa;
- minori prestazioni cognitive, come la memoria;
- problemi legati all’umore, come sintomi depressivi e/o ansiosi;
- perdita di massa ossea;
- perdita dei capelli;
- ginecomastia (sviluppo delle mammelle);
- atrofia delle gonadi maschili.
In conclusione, le informazioni genetiche fornite da questi test consentono di comprendere meglio i fattori di rischio individuali e di sviluppare strategie preventive personalizzate, in collaborazione con uno specialista. Grazie a queste analisi, è possibile riequilibrare il profilo ormonale e promuovere il benessere a lungo termine.