Il test genetico è un test che dovrebbero fare tutti, innanzitutto è relativamente poco costoso, in assoluto e ancora di più considerando che si fa solo una volta nella vita, mentre come sapete i test ematici vanno ripetuti con una certa frequenza.
Le informazioni che abbiamo da un test genetico sono molteplici ma devono però essere interpretate nel modo corretto.
Una informazione molto utile che viene in aiuto nella pratica clinica in pratica, cioè dal punto di vista pratico, è il profilo dei micronutrienti che ci dice la quantità di minerali e vitamine che dobbiamo assumere durante la giornata. E noi sappiamo come le vitamine e i minerali assolvano alla funzione regolatrice di tutte le reazioni biochimiche e enzimatiche che permettono al nostro organismo di funzionare.
Questo tipo di indicazione si basa sul referto che identifica determinati polimorfismi.
Per esempio: quello dell’MTHFR che comporta la necessità di un maggior apporto di Acido Folico e Vit B12 per mantenere l’omocisteina nei livelli ideali e limitare il rischio cardiovascolare, un’aumentata risposta infiammatoria che richiede un maggior apporto di Omega 3, una maggior suscettibilità allo stress che richiede più Vit C e del complesso B, una scarsa capacità antiossidante che richiede quantità superiori di Vit C, Vit E e Selenio, una alterata funzionalità dei recettori per la Vit D che richiede una dose maggiore di Vit D, una predisposizione all’insulino resistenza che consiglia l’uso di Cromo, Magnesio, Zinco, una maggiore sensibilità al sale con rischio ipertensivo che consiglia una minore assunzione di Sodio.
Questo tipo di refertazione indica esattamente le quantità di micronutrienti indispensabili per il nostro organismo per ottimizzare le funzioni basali.
Ovviamente i test genetici non devono sostituire i test ematici che vanno effettuati come routine di medicina preventiva almeno una volta all’anno, meglio ogni sei mesi se non c’è uno stato di salute ottimale, o quando servono in situazioni specifiche.